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Il progetto

Obiettivo principale del progetto di ricerca è quello di valutare la fattibilità tecnica ed economica per lo sviluppo di soluzioni finalizzate al recupero e alla valorizzazione di scarti e rifiuti generati dalla produzione e trasformazione di cereali e destinati ad operazioni di bonifica di terreni contaminati.
Le filiere produttive del settore agricolo generano molti flussi di materiali, dal raccolto principale utilizzato per il commercio, a scarti, sottoprodotti e rifiuti.
Le quantità di questi ultimi sono spesso valutate solo marginalmente dalle statistiche ufficiali del settore, pertanto inidonee a rappresentare le consistenti quantità di tali scarti.
Il progetto RICREA nasce dall’esigenza di provvedere ad una gestione ed un impiego più efficiente proprio dei rifiuti generati dalla trasformazione di cereali nelle filiere produttive, oltreché dei rifiuti generati dalle operazioni di bonifica dei terreni contaminati.
Per tali categorie di scarti, infatti, ad oggi non esiste una filiera di gestione e, tendenzialmente, risultano essere smaltiti in discariche.
Sulla base di tali premesse, obiettivo principale del progetto di ricerca è quello di valutare la fattibilità tecnica ed economica per lo sviluppo di soluzioni finalizzate al recupero e alla valorizzazione di scarti e rifiuti generati dalla produzione e trasformazione di cereali e destinati ad operazioni di bonifica di terreni contaminati.

Attività

Il progetto RICREA focalizza le attività di ricerca sui rifiuti cerealicoli in quanto tali scarti, per loro natura, sono caratterizzati da una composizione che consente la produzione di molecole ad alto valore aggiunto quali i biotensioattivi (detti anche biosurfattanti, BS), peculiarità che li rende ottimi candidati in diversi processi ambientali come, fra gli altri, il biorisanamento, la biodegradazione ed il recupero del petrolio.

Nel dettaglio, attraverso l’impiego dei rifiuti cerealicoli per la produzione di biotensioattivi, sarà possibile trattare i terreni contaminati da idrocarburi pesanti e idrocarburi policiclici aromatici utilizzando il cosiddetto “processo bioelettrochimico assistito”, indicato anche come BES+, dall’inglese bioelectrochemical systems.
Il BES è un processo innovativo non ancora applicato a scala reale in Italia.

Attraverso tale tecnica, mediante l’utilizzo di elettrodi, è possibile stimolare nel suolo l’attività metabolica di biodegradazione degli inquinanti organici.

Il processo può essere adottato direttamente in situ oppure, attraverso impianto mobile, on site, prevenendo la produzione e il trasporto di rifiuti all’esterno del sito.

L’originalità di tale progetto è rappresentata, quindi, da un lato, dalla diffusione di un processo di produzione che, ad oggi, non risulta ancora essere praticato in Italia e, dall’altro, dalla capacità che tale proposta ha di coinvolgere l’intera filiera interessata.

Pertanto, la diffusa applicazione di tale tecnica innovativa, rappresenta una soluzione per un uso efficiente ed ecocompatibile degli scarti residui dalla lavorazione e trasformazione dei cereali, creando nuove opportunità di crescita per le aziende agricole stesse, sia in termini di redditività che di competitività.

A tal fine, è stato realizzato un apposito portale sul sito, quale luogo virtuale punto di contatto tra domanda e offerta di scarti cerealicoli.

Contesto

Le filiere produttive del settore agricolo generano molti flussi di materiali, dal raccolto principale utilizzato per il commercio, a scarti, sottoprodotti e rifiuti.

Le quantità di questi ultimi sono spesso valutate solo marginalmente dalle statistiche ufficiali del settore, causando sottostime e dati disomogenei fra loro, che non forniscono un quadro conoscitivo chiaro ed esaustivo.

Considerata l’elevata quantità dei rifiuti generati da tali filiere, attraverso un incremento di conoscenza e consapevolezza degli attori di filiera sui modelli e le tecniche innovative di riciclaggio e reimpiego degli scarti, il progetto risulta essere opportunità di sviluppo di strategie imprenditoriali in linea con i principi dell’economia circolare.

Risultati

Attraverso l’attività di ricerca condotta sugli scarti cerealicoli, il progetto mira a sviluppare soluzioni innovative finalizzate al recupero e alla valorizzazione degli stessi.

In particolare, attraverso la produzione di molecole chiamate “biotensioattivi”, sarà possibile impiegare tali scarti in operazioni di bonifica di terreni contaminati.

Pertanto, la diffusa applicazione di questa tecnica innovativa, potrà garantire un uso efficiente ed ecocompatibile degli scarti residui dalla lavorazione e trasformazione dei cereali, creando anche nuove opportunità di crescita per le aziende agricole stesse, sia in termini di redditività che di competitività.

Ambientale
  • Circolarità nella gestione dei rifiuti;
  • Impiego di biotensioattivi aventi minor impatto ambientale;
  • Riduzione di rifiuti da operazioni di bonifica di terreni contaminati;
  • Minori consumi energetici grazie all’innovativo processo BES+
Sanitario
  • Risanamento di terreni contaminati;
  • Riduzione rischio sanitario degli operatori a contatto con i tali terreni.
  • Valorizzazione anche di rifiuti di cereali contaminati da microtossine
Socio-economico
  • Incremento redditività e competitività delle imprese cerealicole;
  • Creazione del portale online per incontro tra domanda e offerta dei rifiuti