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IL PARTNER SISTEMI AMBIENTALI INIZIA LA SPERIMENTAZIONE SU SCALA SEMI-INDUSTRIALE

L’azienda Sistemi Ambientali, avente sede in Calcinate (BG), dal 2001 opera nel settore del trattamento rifiuti occupandosi in particolare della raccolta e trasporto di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, nonché della manutenzione, pulizia e dragaggio di rogge e canali irrigui e consortili.

Dal 2011 è dotata di un impianto di trattamento rifiuti di natura terrosa contaminati allo stato liquido, solido e fangoso e, ad oggi, in qualità di partner, contribuisce con le proprie esperienze e conoscenze alle attività di ricerca del progetto RICREA.

Lo scorso 29 giugno, infatti, i partner del progetto si sono riuniti nell’impianto della Sistemi Ambientali per dare inizio alle attività di sperimentazione su scala semi–industriale. Più precisamente, sono state allestite le biopile pilota utilizzando mesocosmi di massa 5 t circa cadauno.

La sperimentazione in atto consta nella formazione di quattro biopile pilota coltivate utilizzando terreni contaminati da idrocarburi pesanti (C>12).

Il cumulo di terreno inziale, opportunamente omogeneizzato al fine di avere una sufficiente omogeneità tra le 4 biopile pilota di partenza, una volta vagliato e cernito per eliminare le frazioni grossolane (materiali indesiderati > 20 mm), è stato uniformemente ammendato con fertilizzante granulare agricolo N/P/K con concentrazioni 19/29/0 al fine di creare un substrato nutritivo ottimale alla successiva fasa batterica di risanamento biologico.

Tutte le fasi di omogenizzazione sono state attuate tramite una rivolta-cumuli. Trattasi di un macchinario, acquistato appositamente per coltivare biopile appunto su scala semi-industriale, dotato di un rotore centrale (vedasi foto di seguito), che permette roteando velocemente, di sminuzzare ed omogenizzare le zolle di terreno anche nel caso di tessiture particolarmente argillose che, normalmente, creano criticità logistico-gestionali a causa appunto della coesività dell’argilla.


Il cumulo omogeneo di terreno contaminato ottenuto è stato quindi suddiviso in quattro parti, due delle quali sono state ulteriormente addizionate con una soluzione di acqua e biotensioattivi derivanti da scarti cerealicoli. Tali biotensioattivi sono stati appositamente prodotti dalla ditta BioC-CheM Solution per la sperimentazione.

La sperimentazione prevede inoltre l’utilizzo di due diverse tecnologie di risanamento biologico:

  • La prima si basa sulla fornitura di ossigeno mediante il semplice rivoltamento periodico del terreno (2 volte a settimana) che consente di fornire ai batteri aerobi l’ossigeno necessario per degradare gli idrocarburi;
  • la seconda tecnologia si basa sulla fornitura di energia elettrochimica mediante l’utilizzo di elettrodi in grafite organizzati a coppie (anodo e catodo) a cui vengono applicate piccole differenze di potenziale elettrochimico che consente di fornire ai batteri l’energia necessaria per degradare gli idrocarburi.

Vengono così create 4 biopile per la sperimentazione così impostate:

  1. 1 biopila dinamica a rivoltamento con aggiunta dei soli nutrienti NPK;
  2. 1 biopila dinamica a rivoltamento con aggiunta dei nutrienti NPK e dei biotensioattivi;
  3. 1 biopila statica elettrochimica con aggiunta dei soli nutrienti NPK;
  4. 1 biopila statica elettrochimica con aggiunta dei nutrienti NPK e dei biotensioattivi;

Al termine dell’allestimento delle quattro biopile sono stati presi i relativi campioni per poter redigere le analisi chimiche al tempo T0.

Di seguito le foto e i video della giornata in Sistemi Ambientali.